DIFETTO DEL SETTO INTERATRIALE - DIFETTO DEL SETTO INTERVENTRICOLARE
Altre patologie congenite rare ma segnalate sia nel cane che nel gatto sono il difetto del setto interatriale (DSA) e il difetto del setto interventricolare (VSD) che determinano la comunicazione e il passaggio di sangue tra gli atri (il primo) e tra i ventricoli (il secondo). Esistono anche difetti o canali atrioventricolari. I difetti del setto interatriale in genere vengono riscontrati in maniera accidentale oppure associati a malformazioni cardiache congenite che determinano conseguenze emodinamiche più gravi; i difetti del setto interventricolare, invece, rappresentano circa il 10 % delle cardiopatie congenite.
Se lo shunt è di grandi dimensioni, si possono riscontrare modificazioni cardiache conseguenti al sovraccarico volumetrico dovuto al passaggio di sangue in genere dal comparto sinistro al quello destro (dilatazione di atrio e ventricolo sinistro, ipertrofia eccentrica ventricolare, rigurgito mitralico con insufficienza cardiaca congestizia sinistra sono le principali).
Alla visita l’unico segno clinico, se presente, che può far sospettare un difetto del setto interventricolare, è la presenza di un soffio cardiaco; nei casi gravi si può osservare crescita stentata, tosse e dispnea, intolleranza all’esercizio fisico.
La terapia nei casi di difetti di piccole dimensioni spesso non è necessaria, mentre nei casi più gravi e a seconda della morfologia e topografia del difetto si possono applicare diversi dispositivi per via percutanea o effettuare interventi di tipo chirurgico mediante bypass cardiopolmonare. Bisogna tuttavia sempre tenere in considerazione, compatibilmente alla scelta dell’intervento, l’eventuale presenza di ulteriori anomalie concomitanti.